Storia e significato della festa della donna dell’8 marzo

In un periodo storico di estrema frenesia, in cui occorre dare sempre tutto e subito, è difficile riuscire a prendersi il tempo per riflettere sulle cose; così può capitare che anche dei giorni importanti e densi di significato diventino dei giorni qualunque, giorni sbrigativi per regali mordi e fuggi. Ed è quello che succede spesso, un po’ a tutti, anche l’otto marzo, ll giorno della festa della Donna.

QUALI SONO LE ORIGINI DELLA FESTA DELLA DONNA?

Quella che ormai sembra una festa consolidata e festeggiata in tutto il mondo l’otto marzo, affonda le sue origini in un passato non troppo lontano, ma estremamente diverso dalla realtà attuale. Origini che si snodano tra tragedie e falsi miti. Quello che è certo è che la prima giornata internazionale della donna venne celebrata il 29 febbraio 1909 a New York in occasione di una manifestazione organizzata dalle donne del partito socialista statunitense, le quali chiedevano diritto di voto e parità salariale.

IL FALSO MITO DELLA TRAGEDIA ALLA COTTON

Questa leggenda nata nel secondo dopoguerra, narra di un fantomatico incendio che sarebbe divampato nel 1857 dentro la sede della Cotton, fabbrica newyorkese specializzata nella realizzazione di filati. La storia racconta che le operaie, stanche dei continui soprusi, minacciarono di interrompere la produzione entrando in sciopero il loro titolare; quest’ultimo, in risposta alla provocazione delle donne, pensò bene di rinchiuderle, sbarrando porte e finestre, dentro la fabbrica per costringerle a lavorare. Il caso volle che quel giorno, un otto marzo, per una mancata manutenzione delle lampade ad olio scoppiò un incendio all’interno della fabbrica; le operaie, impossibilitate ad uscire, morirono tutte tra fumo e fiamme. Si tratta in realtà di un falso mito costruito dai socialisti per demonizzare il capitalismo statunitense.

IL VERO INCENDIO DI NEW YORK

Un vero e disastroso incendio però ci fu davvero, e fu uno degli eventi principali che spinse fortemente il mondo ad individuare un giorno per celebrare tutte le donne cadute sul posto di lavoro o vittime di soprusi e abusi maschilisti. Si tratta dell’incendio scoppiato tra le mura dello stabilimento della fabbrica Triangle di New York, nel quale morirono, durante il turno di lavoro, 123 donne e 23 uomini. Questo sanguinoso evento fu la goccia che fece traboccare il vaso; da quel momento cominciarono a susseguirsi e a moltiplicarsi in tutto il mondo manifestazioni per i diritti femminili. Fino ad arrivare all’otto marzo 1917.

8 MARZO 1917

In questa data, più di un secolo fa, migliaia di donne russe scesero in massa tra le strade di San Pietroburgo invocando a gran voce la fine della guerra e salari più alti. La fiacca reazione dei cosacchi dello zar, inviati per sedare la rivolta, incoraggiò gli antagonisti del monarca russo a proseguire la protesta dando così il via alla rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, in modo da fissare un giorno comune a tutti i paesi sovietici e le federazioni comuniste, il 14 giugno 1921 durante la seconda internazionale, le donne dei vari partiti comunisti scelsero l’otto marzo come “giornata internazionale dell’operaia”.

LA FESTA DELLA DONNA IN ITALIA

In Italia la giornata internazionale della donna fu celebrata la prima volta nel 1922, per iniziativa del partito comunista italiano. Durante il ventennio fascista la festa però cadde nel dimenticatoio. Tornò in auge solo con la caduta del fascismo, una volta cessate le ostilità belliche, a partire dal 8 marzo 1946, giorno in cui venne scelta la mimosa come simbolo della festa.

8 MARZO, UNA DATA COMUNE DAL 1977

Per anni tutto il mondo occidentale continuò a celebrare il giorno della donna in date diverse, proprio a seconda degli avvenimenti accaduti nei rispettivi paesi. Solo nel 1977 venne stabilita una data comune. Era il 16 dicembre 1977 quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ai paesi membri nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di scegliere un giorno dell’anno come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” e di comunicare in seguito la decisione presa al Segretario generale. La scelta cadde senza troppi dubbi e discussioni sull’otto marzo, visto che già in moltissimi stati che facevano parte delle Nazioni Unite veniva ricordata l’importanza della donna in quella data.

Dunque l’otto marzo non è una semplice celebrazione inventata per vendere mimose; ma è una ricorrenza in memoria di tutte quelle donne vittime di soprusi e abusi che hanno sacrificato la propria vita per la libertà e l’uguaglianza di genere.