Dieta Chetogenica: come funziona la dieta per perdere peso

La dieta chetogenica è un regime alimentare orientato alla riduzione del peso grazie al minor consumo di carboidrati a favore, invece, di grassi e proteine. La durata di della dieta chetogenica è solitamente di 21 giorni. Nel giro di appena 3 settimane un corpo sano riesce a perdere una buona quantità di peso per via del processo di lipolisi e la formazione di corpi chetonici.

Appartenente il funzionamento della dieta keto è complesso e articolato, ma basta guardare alle reazioni biochimiche che già abitualmente avvengono nel corpo umano per capire che tutto si gioca su meccanismi e equilibri a cui il nostro organismo è più che abituato.

Come funziona la dieta chetogenica

Per capire da dove proviene l’efficacia della dieta keto bisogna guardare ai carboidrati e al loro ruolo. I carboidrati, infatti, con i loro zuccheri sono fondamentali nei processi metabolici ed energetici dell’organismo.

Quando questi vengono a mancare, per caso oppure per una specifica strategia di dimagrimento come avviene nella dieta chetogenica, il corpo umano trova altre fonti da sfruttare per assicurare energia sufficiente per il corretto funzionamento delle cellule e di tutto l’organismo.

A questo punto, i livelli di insulina ormonale diminuiscono e il corpo rilascia gli acidi grassi che sono stati accumulati nelle riserve fino a quel momento, e li rimette in circolazione. Questo è un passaggio necessario per la lipolisi, lo “scioglimento” degli acidi grassi e la loro trasformazione.

Questo processo avviene per opera del fegato che ossida gli acidi grassi e li trasforma nei corpi chetonici ovvero i chetoni. I chetoni saranno il nuovo nutrimento delle cellule e daranno loro l’energia necessaria affinché continuino a operare.

Tutto questo lavoro, in parole povere, permette di “consumare” e sfruttare le riserve presenti nel corpo invece di assimilarne altre e continuare a conservare quelle che ha accumulato nel tempo. Di fatto, questo processo porta a una riduzione del peso molto veloce considerando l’energia necessaria per il corretto funzionamento di tutto il corpo, che va bilanciato con l’apporto di proteine e grassi.

Dieta keto: gli alimenti da evitare

In generale gli alimenti da evitare nella dieta chetogenica sono tutti quelli che contengono una grande quantità di carboidrati, ovvero:

  • Cereali, patate e derivati
  • Legumi
  • Frutti
  • Bibite zuccherate, dolci, alcolici, birra

Dieta cheto: gli alimenti da assumere

Di contro, gli alimenti che vanno inseriti nel proprio piano alimentare sono quelli che apprtano vitamine, protiene e soprattutto grassi. Esistono diversi tipi di grassi e anche se è molto diffusa l’idea che facciano aumentare di peso, se inseriti in modo corretto nel proprio regime sono, al contrario, un vero e proprio toccasana. Quindi via libera ad alimenti come:

  • Carne, crostacei e prodotti della pesca
  • Uova
  • Formaggi
  • Grassi e oli da condimento
  • Ortaggi
  • Verdure (a foglia larga e non amminoacidee)
  • Noci, nocciole, mandorle e semi
  • Bacche e frutti di bosco

I vantaggi della dieta chetogenica

Il primo vantaggio, e anche il più apprezzato della dieta chetogenica, è il dimagrimento rapido e visibile già dopo poco tempo, senza grandi patimenti di chi lo sceglie: l’alto contenuto di grassi porta a raggiungere prima il senso di sazietà e la presenza dei corpi chetonici riduce il desiderio di cibo per via del loro effetto anoressizzante. Questo elemento è uno dei motivi per cui è importante seguire con attenzione la dieta nei tempi indicati e monitorare il proprio stato chetoso.

A questo si aggiunge l’impatto positivo sull’umore di chi la segue, grazie alla spinta energetica, ai risultati positivi in appena 21 giorni con grandi cambiamenti, ma non solo.

C’è un ultimo aspetto da non sottovalutare giacché incontra le abitudini alimentari e i limiti di ogni persona: per molti è più semplice eliminare i carboidrati presenti a tavola che controllare costantemente la quantità da ingerire.

Come misurare lo stato della chetosi

Misurare la chetosi, come riporta il sito https://dietachetogenicaitalia.it, è uno strumento ampiamente usato per controllare la corretta trasformazione degli acidi grassi in chetoni e assicurarsi che il livello di insulina sia ottimale.

Esistono tre modi per misurare il livello di chetoni:

  • analisi del sangue: in cui viene misurato il livello di beta-idrossibutirrato. In questo caso non sarà bisogno di un vero e proprio prelievo ma basteranno soltanto poche gocce di sangue da far entrare in contato con lo strip del testo. Dato la complessità di questa analisi è anche lo strumento più costoso.
  • analisi del respiro: per controllare il livello di acetone. In questo caso bisognerà utilizzare uno strumento apposito in cui soffiare dentro con forza e decisione. L’unica attenzione che bisogna porre è quella di fare un’espirazione addominale in modo che il soffio sia realmente profondo.
  • analisi delle urine: per misurare il livello di acetoacetato. Questo è il più economico dei test e anche il più semplice da utilizzare. In fatti, non bisognerà far altro che far entrare in contatto le urine con il test di rilevazione aspettare che dia i risultati. A seconda del colore di cui si tingerà la striscia del test si capirà il numero orientativo di chetoni presenti.

Leave a Reply