William Shakespeare: vita, opere e poetica

Il nome di William Shakespeare è senz’alcun dubbio uno dei più noti nel panorama della drammaturgia inglese; considerato fra i poeti e drammaturghi più eminenti dell’intero Regno Unito, questo nome rientra nell’Olimpo dei più grandi scrittori che abbiano mai regalato opere letterarie degne di nota al mondo. È anche il drammaturgo più famoso del mondo, visto che i suoi spettacoli sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue e messi in scena in tutto il mondo.

Shakespeare era anche un attore e il creatore del Globe Theatre, un teatro storico ed una compagnia che viene visitata da centinaia di migliaia di turisti ogni anno. La data esatta della nascita di Shakespeare è sconosciuta, ma si accetta che sia nato nell’aprile del 1564 a Stratford-upon-Avon nel Warwickshire, in Inghilterra, e battezzato nello stesso mese.

La vita di Shakespeare

Nel 1582, a 18 anni sposò Anne Hathaway, che, in occasione del suo matrimonio, aveva 26 anni e già con un figlio. Hathaway diede alla luce il primo figlio della coppia sei mesi dopo, una figlia di nome Susanna, con due gemelli, di nome Hamnet e Judith, seguita due anni dopo nel 1585. Dopo la nascita dei suoi gemelli nel 1585, Shakespeare scomparve dai registri pubblici fino al 1592, quando le sue opere hanno iniziato ad apparire sul palco di Londra. Questi sette anni sono noti come “Gli anni perduti di Shakespeare” e sono stati la fonte di varie storie che non sono state verificate, inclusa una storia che coinvolge Shakespeare sfuggendo all’accusa di Stratford per il bracconaggio dei cervi. William Shakespeare fece la sua prima apparizione sul palco di Londra, dove le sue opere sarebbero state scritte ed eseguite, intorno al 1592, sebbene la data esatta sia a tutt’oggi sconosciuta.

Era, tuttavia, abbastanza noto da essere attaccato dai critici sui giornali, e quindi era considerato un drammaturgo già affermato. Shakespeare, insieme a un gruppo di attori che recitavano nella sua opera teatrale, crearono il proprio teatro sul Tamigi nel 1599 e lo chiamò Globe Theatre. Fu nel 1594 che furono pubblicati i primi quartetti noti delle opere di Shakespeare, consolidando la sua reputazione nel 1598 quando il suo nome divenne il punto di forza in nuove produzioni.

Ciò portò al suo successo sia come attore sul palcoscenico che come drammaturgo, e il suo nome fu pubblicato sul frontespizio delle sue opere teatrali. Shakespeare continuò a lavorare con la sua compagnia di uomini al Globe Theatre fino al 1610 circa, anno in cui si ritirò dal lavorare sul palco. Shakespeare si ritirò dalla vita pubblica nel 1610, subito dopo che la peste bubbonica iniziò a placare il suo attacco a Londra. Questo atto era insolito per l’epoca, ma non era affatto meno attivo. Da quel momento in poi, Shakespeare trascorse la maggior parte del tempo a Stratford-upon-Avon, dove aveva acquistato la seconda casa più grande della città per la sua famiglia.

William Shakespeare morì il 23 aprile 1616 e fu sepolto nella chiesa della Santissima Trinità a Stratford due giorni dopo, con una maledizione scritta sulla sua lapide per allontanare coloro che avrebbero disturbato le sue ossa.

Shakespeare: le opere

Shakespeare è divenuto estremamente noto sia per la poesia che per le opere teatrali, con entrambi i medium che soddisfano esigenze diverse; le commedie erano legate alla moda teatrale che andava di moda mentre la sua poesia serviva a fornire la narrazione in modi erotici o romantici, culminando in un canone di lavoro che è tanto diverso nel linguaggio quanto le questioni della natura umana che le opere ritraggono.

William Shakespeare ha scritto oltre quaranta opere teatrali note agli studiosi, con la maggior parte delle quali etichettate come commedie, storie o tragedie. La prima opera teatrale che è direttamente attribuita a Shakespeare è la trilogia di “Re Enrico VI”, con lo stesso Richard III scritto nello stesso periodo, tra il 1589 e il 1591. L’ultima opera teatrale fu una collaborazione, presumibilmente con John Fletcher, noto come “I due nobili parenti”.

Shakespeare ha spesso scritto opere teatrali in un genere all’epoca in voga, con i suoi spettacoli che iniziano con le storie, tra cui le opere sopra menzionate e “Pericle”, “Re Giovanni”, i doppi volumi di entrambi “Enrico IV” ed “Enrico V”, che furono scritti in date successive. Dalle storie scritte tra la fine del 1580 e l’inizio del 1590, Shakespeare passò alle commedie, che furono descritte come tali per le loro sequenze comiche e coppie di trame che si intrecciavano l’una con l’altra. Tra i più noti ci sono “Sogno di una notte di mezza estate”, “Mercante di Venezia”, “Molto rumore per nulla”, “Come piace a te” e “La dodicesima notte”.

È interessante notare che l’era delle commedie di Shakespeare è racchiusa fra due grandi opere drammatiche: “Romeo e Giulietta”, scritto all’inizio del 1590 e “Giulio Cesare” alla fine di questo periodo. Per l’ultima parte della sua carriera di scrittore, Shakespeare ha concentrato il suo lavoro su tragedie e drammi “problematici”. In questa era, che è riconosciuta come la migliore era del drammaturgo, ha scritto opere tra cui “Amleto”, “Otello”, “King Lear”, “Coriolano” e “Macbeth”. Questi sono i lavori più in produzione oggi, sia sul palco che nel cinema.

Shakespeare ha usato un modello metrico costituito da linee di pentametro giambico senza rima, detto verso vuoto. Le sue opere sono state composte usando questo schema, sebbene ci siano passaggi in tutte le opere che si discostano dalla norma e sono composte da altre forme di poesia o semplice prosa.

I sonetti di Shakespeare sono scritti in pentametro giambico, con l’eccezione del sonetto 145, scritto in tetrametro giambico. Lo stile di scrittura e la scelta del metro di Shakespeare erano tipici dell’epoca, e altri scritti dell’epoca influenzarono il modo in cui strutturò le sue composizioni. I risultati furono rappresentazioni teatrali e sonetti con dieci sillabe per riga e con le sue commedie queste righe non erano rimaste.

Shakespeare ha scritto opere i cui personaggi sembravano reali, invece che esagerazioni di aspetti della vita comune: questo lo ha reso estremamente famoso nel corso della sua produzione creativa. Questo processo letterario gli ha permesso di rendere simpatici personaggi come “MacBeth” o Amleto, anche se si sono resi protagonisti di atti tremendi nel corso delle rispettive opere, poiché l’autore intendeva realizzare personaggi reali e umani, ma imperfetti.

William Shakespeare è stato lo scrittore più influente di tutti i tempi, portando un elemento lirico alle commedie su grandi re e poveri allo stesso modo.